Fungo di Piana Crixia: la Liguria che non puoi immaginare

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Fungo di Piana Crixia

 
Se vi dico “Liguria” quali sono le prime immagini che vi vengono in mente?
 
Ne elenco alcune, certa di non sbagliare: le suggestive e inconfondibili Cinque Terre, la vivace e cosmopolita Genova, le due Riviere con le loro spiagge e i caratteristici borghi marinari…
 
Ho forse sbagliato? Direi di no. E allora io oggi esco fuori dai soliti schemi e vi racconto, anche attraverso alcuni scatti da me realizzati, l’altra Liguria, quella nascosta e poco conosciuta e lo faccio parlando del Fungo di Piana Crixia, un’attrazione unica nell’entroterra di Savona al confine con il Piemonte.
 
 

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Non so se le fotografie possano rendere appieno l’esperienza perché, vi assicuro, imbattersi nel suggestivo “Fungo di Piana” (come viene comunemente chiamato in Valbormida dove appunto si trova), appena sbuca dalla curva di un sentiero, è un’emozione molto particolare, di quelle che comprendi solo se le provi.
 
È un misto di stupore e meraviglia con un brivido inspiegabile perché, davvero, quando lo si ammira è come se fosse sempre la prima volta!
 
Il Fungo di Piana è alto una quindicina di metri e ha un peso stimato di 5oo tonnellate per cui ci sovrasta con la sua imponenza mentre non possiamo fare a meno di domandarci come sia possibile la sua esistenza, come la roccia rimanga in bilico sulla sua colonna e, soprattutto, come si sia formato.
 
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A questo proposito possediamo informazioni piuttosto esaustive.
Conosciamo, quindi, i segreti di questa forma di erosione davvero eccezionale per la Liguria e le zone limitrofe.
 
Il Fungo di Piana è formato dal “cappello” che altro non è se non un gigantesco masso di roccia ofiolitica sorretto dal “gambo” ovvero una colonna di conglomerato.
Ma come ha potuto formarsi?
 
Si ipotizza che il masso che funge da “cappello” abbia protetto dall’erosione, provocata dalle acque del fiume Bormida in tempi assai remoti, la porzione di conglomerato sottostante creando questa curiosa formazione rocciosa mentre il terreno tutt’intorno veniva piano piano asportato.
 
Attenzione però: l’erosione, seppur molto lentamente, continua tutt’oggi per cui, in un futuro più o meno lontano, il “cappello” del Fungo è destinato a crollare e la colonna, non più protetta, verrà progressivamente smantellata dall’azione dell’acqua piovana.
 
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Un motivo in più per provare l’ebbrezza di ammirare almeno una volta questa curiosità della Liguria nascosta e che non ti immagineresti mai, una particolarità della natura che, si vocifera, avesse talmente colpito Napoleone da fargli desiderare di trasportarlo in Francia!
 
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